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Il settore del Cleaning Professionale è in salute: andamento e nuove tendenze



Presentata da AFIDAMP l’indagine qualitativa sul settore distribuzione nel professional cleaning, realizzata da Cerved ON_. Segnali positivi con previsione di crescita del fatturato per oltre il 40% delle aziende, grazie anche al ritorno di rapporti continuativi con la clientela. Punto di forza del settore l’elevata specializzazione.


Milano, 6 luglio 2022 – Anche quest’anno AFIDAMP ha affidato a Cerved ON l’indagine qualitativa sul settore distribuzione nel professional cleaning, proseguendo l’attività di ascolto e monitoraggio dei player di settore, in modo puntuale e approfondito, riconfermando la sensibilità dell’associazione alle dinamiche settoriali e di mercato.


L’indagine, condotta da marzo a maggio 2022 su un campione di 250 aziende (87 in più rispetto all’anno precedente), ha previsto la somministrazione di un questionario realizzato ad hoc con l’obiettivo principale di: rilevare l’andamento del mercato in termini dimensionali, identificare l’offerta e le caratteristiche delle aziende che operano nel settore, individuare i punti di forza e di debolezza del settore, raccogliere spunti sulle previsioni future delle aziende del settore e monitorare la conoscenza delle l’attività promosse dall’associazione. Il questionario è stato somministrato con doppia metodologia di rilevazione: interviste via web agli associati (C.A.W.I.) e interviste telefoniche condotte da intervistatori specializzati (C.A.T.I.).


Dai risultati è emerso che circa il 40% delle aziende prevede una crescita futura di fatturato, poco meno della metà ritiene invece che assisterà a una conferma degli attuali risultati. Le aziende con più di 10 dipendenti risultano essere le più ottimiste, mentre la quota di pessimisti è molto contenuta e decresce all’aumentare delle dimensioni aziendali.


Gli aspetti più critici riguardano in primo luogo la riduzione dei margini (in particolare per le piccole imprese) seguita dai ritardi nei pagamenti e dalla concorrenza dei produttori, oltre alla frammentazione del mercato e alla concorrenza di soggetti non qualificati esterni al settore. L’aumento dei prezzi delle materia prime, contrariamente all’andamento della situazione nazionale, non sembra essere ancora un fattore di criticità. Soltanto il 16,6% dell’intervistati lo rileva al momento come un problema per lo sviluppo e l’andamento della propria attività. A questo però si aggiunge un 16,1% che sottolinea la rilevanza della concorrenza dei gruppi internazionali, come ulteriore fattore critico per il mercato italiano.


Un mercato solido, che vede il proprio punto di forza nel rapporto diretto con il cliente e dall’elevata specializzazione. Torna sui livelli del 2018, dopo il deciso decremento registrato nel 2020, il numero di clienti che fanno acquisti continuativi, a significare una normalizzazione dei rapporti con la propria clientela.

Nel 2021 si riduce l’incidenza dei prodotti monouso mentre recuperano peso sul fatturato i prodotti chimici (34,7%) e la vendita macchinari (23,6%).

Un settore che rappresenta un fatturato di circa 2,6 miliardi di euro

La maggior parte delle aziende intervistate opera in un ambito territoriale regionale (32,1%) o provinciale (25,9%). Complessivamente si stima che il fatturato generato dalle 1.730 aziende dell’universo individuato ammonti a circa 2,6 miliardi di euro nel 2021, grazie al saldo positivo tra aziende nate e cessate nell’anno e all’incremento registrato dalle imprese già presenti sul mercato appartenenti alle fasce di fatturato medio-alte.

Per le aziende di settore appartenenti alla classe più bassa di fatturazione, si registra una contrazione della numerica (29% vs 36% del 2020) delle imprese, che complessivamente incidono sul fatturato del settore per meno del 4%. Circa il 10% delle aziende fattura più di 5 milioni, ma determina complessivamente oltre il 40% del fatturato del settore.


La quasi totalità delle aziende del settore offre prodotti per la pulizia professionale; l’87% si occupa anche della vendita di attrezzature (in specie le aziende di medie dimensioni). L’81% delle aziende vende anche macchinari, in crescita anche il noleggio di attrezzature per la pulizia professionale (53,1%). Ritorna sui livelli del 2018 il noleggio di macchinari (58,5%).


Circa nove imprese su dieci, oltre alla vendita offrono servizi di assistenza intesa come consulenza alla vendita, sei su dieci, di consulenza sui piani di lavoro.


Seguono i servizi di formazione, soprattutto sulla sicurezza e di tipo tecnico/operativo.

Poco meno dell’80% delle imprese si occupa di servizi di manutenzione, che in particolare riguardano le macchine per pulizia, in parte offerti solo per i marchi trattati dall’azienda (26,3%) e più spesso per tutti i marchi del mercato (44,6%).

La divisione per mercati e il valore della forza vendite

I prodotti chimici (35% con generazione di 800 milioni di euro di fatturato) rappresentano per il settore una componente rilevante, seguita dalla vendita di macchinari (24% con generazione di oltre 500 milioni di euro di fatturato) e quelli di consumo (13% con generazione di 450 milioni di euro di fatturato per il settore).


Le imprese di pulizia e l’Ho.Re.Ca., entrambi in decisa ripresa, e l’industria, sono i settori di destinazione che più incidono sul fatturato del 2021 (insieme generano circa 1,7 miliardi di euro).

Cresce l’importanza attribuita alla funzione vendite, al contrario del ruolo del marketing che lascia il posto al passaparola e alle fiere. In calo il valore dei siti internet aziendali, i portali specializzati, i social network e contatti commerciali diretti.


In linea con il Piano di Transizione 4.0 le prospettive di crescita vengono riconosciute soprattutto per nuovi prodotti/nuove tecnologie e per strumentazioni con certificazioni green, anche se in leggero calo rispetto al 2020.

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